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Asl 9: precisazione sulle sterilizzazioni in riferimento alle dichiarazioni dalla Lav

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Grosseto - In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dalla Lav di Grosseto agli organi di stampa, sulle presunte inadempienze della Asl 9 rispetto alla sterilizzazione di cani e gatti randagi e alla gestione del fenomeno del randagismo, una nota della Direzione aziendale precisa quanto segue:

“E’ evidente che il rappresentante della Lav di Grosseto, Giacomo Bottinelli, non conosce approfonditamente l’impegno del Servizio veterinario pubblico e dei Comuni, per la gestione del randagismo felino e canino; soprattutto, il peso economico che questo impegno riveste per la collettività maremmana.

Nella condivisione di obiettivi e incombenze con tutti i Comuni della provincia di Grosseto e in applicazione delle norme nazionali e regionali, sono ormai anni, infatti, che la Asl svolge unÂ’importante attività per il controllo del randagismo. Alla sede Asl di Villa Pizzetti, a Grosseto, è da tempo in funzione un centro chirurgico veterinario, tra i efficienti e attivi della Toscana, che nel 2012 ha consentito di raggiungere la migliore performance regionale per numero di sterilizzazioni, eseguite su cani e gatti abbandonati: il 2013 si concluderà con oltre 180 sedute operatorie attivate, per un totale di circa 200 cani e oltre 1000 gatti sterilizzati chirurgicamente. Questo impegno, come ogni anno, comporta costi diretti ed indiretti per personale, consumi sanitari, attrezzature, ecc. di oltre 250.000 euro allÂ’anno.

Per i Comuni della provincia di Grosseto, lÂ’impegno che deriva dalla piena applicazione delle norme nazionali e regionali comporta, invece, costi diretti di circa 1.200.000 euro allÂ’anno, solo per il mantenimento degli oltre 900 cani abbandonati, ricoverati nei quattro canili-rifugio in attività nel territorio provinciale. Questi canili, peraltro, sono convenzionati con i Comuni stessi e tutti formalmente accreditati secondo le severe norme regionali per requisiti di attrezzatura e per la modalità di custodia degli animali, come risulta dai continui controlli effettuati dalla Asl. Ai costi diretti, si aggiungono, ovviamente, quelli del personale, amministrativo e di polizia municipale, quotidianamente è impegnato nelle procedure di gestione del randagismo.

In questo contesto – conclude la Asl 9 - appare paradossale, oltre che falso, parlare di Asl e sindaci come principali attori del controllo del randagismo che non espletano nella maggior parte dei casi i propri compiti di prevenzione (...), omettendo di svolgere quelle azioni basilari indicate dalla legge.

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