GROSSETO - "Nessuno di noi ha mai pensato di poter promuovere a Shangai piuttosto che in Brasile il brand “Maremma Toscana” per fare concorrenza all’immagine della Toscana. La cosa è tanto ovvia che non andrebbe nemmeno ribadita. D’altra parte, vorrei far presente che la Provincia, quando ha ideato il brand "Maremma Toscana" si era chiaramente posta a monte il problema di farlo in una logica d’integrazione e non di autarchia, sfruttando il traino della Toscana e arricchendolo di contenuti freschi. Lo dimostra il marchio che coincide con i due termini Maremma e Toscana. E come non rendersi conto che la Maremma fa bene alla Toscana e viceversa? Ci sono indagini condotte proprio a livello regionale che danno riscontro di questo valore e indicano la Maremma come la parte di Toscana che più di altre si desidera visitare.
Presentammo questo marchio e la nostra strategia durante gli stati generali del turismo nel 2010 davanti a centinaia di operatori e alle associazioni di categoria: promozione integrata con la Camera di Commercio per prodotti e territorio ed integrazione piena con i canali comunicativi della Regione. E poi la scelta di campo netta di puntare tutto sul web e i social network, insieme all'accesso libero alla rete con il Maremma Wi-Fi. Mentre con il progetto MitUp, il primo nel suo genere in Italia, fra l’altro analizzato come case study all'ultima Bto (borsa del turismo online) e ripreso in molti altri territori, ci siamo per tempo preoccupati di strutturare un sistema nuovo di informazione e accoglienza turistica. Cosa che il presidente Rossi indica come una degli obiettivi da cogliere.
C’è però un problema che non si può continuare a sottacere. A tre anni dall’abolizione delle agenzie di promozione turistica, da parte della Regione non c’è ancora una strategia alternativa per dare visibilità ai diversi territori all’interno della promozione della Toscana. Questo non può ovviamente andarci bene. Dal momento che in questa regione siamo la terza realtà per numero di presenze turistiche, evidentemente abbiamo delle carte da giocare per far crescere il nostro turismo. Il rischio vero di oggi, semmai, è che ogni Comune, in assenza di un faro territoriale, inizi a organizzarsi per conto suo, distruggendo quel poco di buono che in molte parti della Toscana è stato fatto. Con la tassa di soggiorno il solo Comune di Firenze ha a disposizione il doppio delle risorse della Regione Toscana per la promozione e così tutte le altre realtà locali ad alta concentrazione turistica.
In definitiva, credo che questa polemica sia una tempesta in un bicchier d’acqua, che poco giova al nostro turismo. Ci attende una stagione turistica impegnativa, che potrebbe segnare una vera inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Non solo rispetto alle presenze turistiche. Ma forse anche relativamente alla spesa pro capite dei turisti, che speriamo torni a salire. In questa fase concentriamoci su questo e sulla qualità dei servizi. Per questo in Maremma continueremo lungo la strada tracciata in attesa che questi sforzi possano essere sostenuti di più e meglio anche dalla Regione in un quadro finalmente definito di organizzazione delle politiche di promozione".