GROSSETO - L’annegamento dei nidiacei di rondine di mare e cavaliere d’Italia avvenuto nella laguna di Orbetello a causa dell’azione delle idrovore può configurare il reato di uccisione di animale previsto dall’art. 544bis del codice penale. Se le amministrazioni e la ditta interessate erano consapevoli della presenza dei nidi ed hanno ugualmente proceduto ad allagare la zona non possono sottrarsi alla propria responsabilità di aver ucciso un numero indeterminato di animali inermi. La LAV con il suo ufficio legale sta valutando la possibilità di procedere contro gli eventuali colpevoli, stando anche a quanto dichiarato dal WWF che avrebbe avvertito formalmente della presenza dei nidi il Comune, la Provincia e la Regione.
“Siamo di fronte a un atto di estrema gravità che se confermato non potrà che avere conseguenze legali – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto – e riteniamo inaccettabile che la vita di animali che nel loro pieno diritto hanno nidificato sulla costa non sia stata tenuta in nessun conto dalle amministrazioni pubbliche, qualora siano state avvertite. Esprimiamo il nostro più grande sdegno di fronte a una decisione che ha comportato la morte per annegamento di piccoli uccelli ancora incapaci di sollevarsi dai loro nidi e destinati pertanto a una fine atroce”.